di Ilenia Amati

Ciao mamme e papà! Oggi parliamo di come far giocare i nostri bimbi, ma prima di cominciare dobbiamo ricordare che il gioco è in stretta relazione con la sua evoluzione percettiva, motoria, cognitiva, somatica e sociale. Questi aspetti, a seconda del loro livello di sviluppo danno una particolare caratterizzazione all’aspetto del gioco. La domanda che spesso mi viene fatta è: “Cosa serve a mio figlio per imparare a giocare?” la risposta è molto semplice: libertà (che non equivale a lasciarlo solo. Aiutarlo quando è lui a richiederlo), spazio (abbastanza per permettere al bambino di muoversi e sperimentare in sicurezza), materiali (stoffe, tazze, scatole, plastilina, …).

I giochi dei bambini possono essere distinti in giochi individuali, e vengono prevalentemente utilizzati sino ai sei anni, e giochi collettivi che progressivamente si sostituiscono ai precedenti, e in prevalenza hanno carattere motorio e assumono un rilevante significato sociale.
In base alle età di riferimento e agli aspetti funzionali possiamo distinguere:
Giochi simbolici e di immaginazione: questi caratterizzano il gioco del bambino fra i 3 e 7 anni.
Giochi funzionali: questi si dividono a loro volta in due: fino ai 6 anni circa sono quelli che si identificano nei giochi di esplorazione e di manipolazione, e quelli dai 7 ai 12 anni che assumono sempre più il “carattere di prodezza”, nei quali il bambino cerca sempre di più il confronto con ostacoli e compiti reali, in quanto compare in lui il desiderio di entrare in competizione con gli altri e di confrontarsi.
Giochi di regole: questi si chiamano così perchè hanno un significato diverso dagli sport sociali degli adulti. Sono molto ricercati fra i 7 e gli 12 anni ed esigono una ben definita strutturazione del gruppo: senso di solidarietà, senso morale, sentimento di appartenenza alla comunità, rispetto delle regole, capacità di comunicazione, cooperazione, organizzazione.
Giochi drammatici e temi musicali: questi rappresentano la naturale evoluzione dei giochi di immaginazione e simbolici verso forme di espressione più socializzate, ovvero la comunicazione si arricchisce di codici gestuali, artistici, estetici propri dell’ambiente sociale in cui il bambini vive. Cominciano già dalla primissima infanzia.

f1d9e899-2d28-47f9-9129-208e1aa1b852