di Ilenia Amati
Ciao mamme e papà, oggi vorrei parlarvi di Alice, una bambina piena di paure un po’come anche i nostri bimbi:
ALICE LA PAUROSA
Quando una porta sbatte
o un libro cade a terra,
Alice pensa subito:
“E’ scoppiata la guerra!”
Se qualcuno si avvicina
e la vuole salutare,
lei vien presa dal panico
e decide di scappare.
Durante l’intervallo,
ha il terrore di uscire,
perchè un paio di farfalle
la volgiono inseguire!
Alice salta in aria
e si mette a strillare
quando Mario lo stordito
all’imporvviso compare!
[…]
Aver fifa per Alice
è cosa di ogni giorno,
ma è davvero mostruoso
per chi le sta intorno!
(Da P. Bertrand, Alice la paurosa,
Motta Junior, 2008)
“Alice la paurosa” è tratto da un libro di P. Bertrand edito da Motta Junior Edizioni nel 2008 ed è indicato per i bambini dai 6 anni in su. L’autore ci presenta comportamenti che sono spesso frequenti fra i nostri bambini, soprattutto a scuola: bambini che hanno paura di tutto.
Discutere con i nostri bambini di questi temi, magari a partire dall’ascolto di questa filastrocca, aiuta a migliorare la situazione e a trovare vie d’uscita per disagi che spesso si creano quando abbiamo a che fare con bambini come Alice.
A 8/9 mesi si il bambino sviluppa la prima paura: dell’estraneo, a 12/18 mesi della separazione (con massimo sviluppo intorno ai 3 anni), a 3/5 anni paura dei fantasmi, del buio, delle streghe, del lupo, di Babbo natale, di ammalarsi.
Tre sono i principali stili educativi genitoriali favorenti l’acquisizione delle più comuni paure nei bambini:
- ipercritico: caratterizzato da un’elevata frequenza di critiche rivolte al bambino (rimproveri, biasimo, svalutazione), determinando nel bambino paura di sbagliare;
- perfezionistico: convinzione che il bambino debba fare bene sempre tutto: il bambino sarà portato a temere in modo eccessivo la disapprovazione e la critica sviluppando ansia da prestazione soprattutto in ambito scolastico.
- iperansioso-iperprotettivo: eccessiva preoccupazione dell’incolumità fisica cercando di prevenire ogni frustrazione che potrebbe vivere. Nel bambino si svilupperà la paura di tutti e che il mondo sia pieno di pericoli.
Invito i genitori a favorire l’apertura dei bambini nel raccontare le proprie esperienze in merito alle loro emozioni negative in modo da poter riflettere insieme sui modi più adeguati per imparare a controllarla e per migliorare i rapporti con gli altri.